IL PROGETTO

2013

Nel 2013 la Fondazione comunitaria del Lecchese, su richiesta del Presidente della Comunità montana Lario orientale, previa verifica da parte del presidente Romano Negri della percorribilità, avvia l’operazione Unesco accettando di coordinare il gruppo dei soggetti titolari di responsabilità per quanto riguarda il complesso monumentale di San Pietro al Monte e impegnandosi a fornire un’adeguata copertura finanziaria.
Si individua nella prof.ssa Maria Andaloro e nel dott. Ruggero Longo la coppia di studiosi che potrebbero gestire il progetto in quanto già responsabili della candidatura Unesco di Palermo arabo-normanna.
In un incontro collegiale presso la Provincia di Lecco con i due possibili incaricati, si prende atto della difficoltà di perseguire la candidatura del solo monumento civatese e si conclude di dare vita alla proposta di un sito seriale comprendente, insieme a San Pietro, un numero significativo di monasteri benedettini altomedievali situati in particolari contesti paesaggistici, in quanto emblematici degli eccezionali valori universali espressi dal monachesimo benedettino.
La complessa ricognizione degli oltre 160 monasteri benedettini italiani con facies (in tutto o in parte) medievale consente di operare la selezione di 14 monasteri rappresentativi distribuiti in tutta Italia.
Viene costituito un comitato scientifico composto, per parte nostra, dai professori Cesare Alzati e Marco Rossi e dall’arch. Carlo Capponi.
L’Istituto Treccani fornisce da subito assistenza e patrocinio, favorendo i collegamenti con le figure professionali e istituzionali di riferimento.
Il serrato confronto con l’Ufficio Unesco del Ministero dei beni culturali porta, su indicazione del Funzionario incaricato, arch. Francesca Riccio, alla riduzione a 8 dei Monasteri candidabili, distribuiti su 6 regioni:
San Pietro al Monte (Lombardia), Subiaco, Montecassino, Farfa (Lazio), San Vincenzo al Volturno (Molise), Sacra di San Michele (Piemonte), Sant’Angelo in Formis (Campania), San Vittore alle Chiuse (Marche).

2016

Nel 2016 il progetto preliminare, redatto dal Comitato scientifico, viene presentato dallo stato italiano all’Unesco a Parigi (unica candidatura italiana per quell’anno) e ottiene l’inserimento nella Tentative List italiana (primo e fondamentale passo per il riconoscimento).
Dopo doverosa informazione al Primate mondiale della Congregazione benedettina e previo apprezzamento e adesione dell’Abate presidente della Congregazione sublacense-cassinese, si dà corso alla visita, con l’arch. Riccio, di tutti gli 8 monasteri e si procede all’individuazione dei responsabili scientifici degli 8 poli (per San Pietro il prof. M. Rossi), studiosi di chiara fama che, nel loro insieme, unitamente al coordinamento nazionale, costituiscono il Comitato scientifico nazionale.
Nel frattempo è stato definito e incrementato il Coordinamento nazionale, diretto da Ruggero Longo (assistente per la Fondazione: Emilio Amigoni), composto da: Francesca Riccio (Ministero), Cesare Alzati (già Università Cattolica), Carlo Capponi (Beni culturali Arcidiocesi di Milano), Giovanni Carbonara (Università La Sapienza), Richard Hodges (American University Roma).
La redazione del dossier di candidatura è stata avviata positivamente per i primi 4 dei 6 capitoli previsti dal format Unesco, sino a quando (2018) il Ministero ha sollevato perplessità sulla composizione della lista, segnatamente sulla delimitazione cronologica (Alto medioevo) e quella geografica (solo italiana) degli insediamenti.
È stata offerta la redazione di un ponderoso studio tematico che valesse a irrobustire la candidatura, confermandone la validità anche per i due aspetti citati. Da parte sua l’Ufficio Unesco del Ministero ha condiviso e dato seguito – senza ancora sbocco – alla nostra proposta di chiedere all’ICOMOS di Parigi (Consulente tecnico Unesco) un sopralluogo preventivo in Italia per contribuire a rimuovere i nodi residui, con gli eventuali aggiustamenti, per i quali è stata anticipata la nostra disponibilità.
Il sopralluogo dell’ICOMOS non è ancora avvenuto, mentre il nostro studio (curato dal prof. Longo e da due studiosi finanziati dal Politecnico di Torino ed altri collaboratori) è terminato. Una prima parte è stata consegnata già a ottobre 2019, mentre la stesura definitiva (concernente un elenco di oltre 2.000 monasteri in Europa) a luglio 2020.
Lo studio è stato oggetto di confronti plurimi con il Ministero ma non si è ancora concluso. Ricevuta dall’arch. Riccio la richiesta di produrre la trascrizione in inglese dell’intero lavoro (cosa in sé da noi valutata positivamente) abbiamo individuato l’incaricato assumendocene l’onere.

2021

Nel 2021 da parte nostra si è cercato di avviare qualche iniziativa in ogni caso necessaria per il prosieguo dell’operazione, con la concreta collaborazione della componente piemontese (legata alla candidatura della Sacra di San Michele).
È stata sottoscritta una convenzione per la collaborazione con l’Associazione che promuove l’itinerario culturale della Via Benedicti, con la quale è stato richiesto un incontro con il nuovo Primate mondiale (americano) della Congregazione benedettina. Mentre il 24.9 si è svolto un evento informativo presso l’Università di Cassino, alla presenza dell’Abate e del Rettore.
È stato avviato un raccordo fra il Sindaco di Civate e quello di Sant’Ambrogio di Torino per dare vita a un coordinamento dei sindaci dei comuni compresi nel sito seriale. Il Politecnico di Torino, in attesa di un fattivo raccordo con il Politecnico di Milano, ha favorito la nostra iniziativa della costituzione di un pool degli Atenei afferenti ai siti interessati, a sostegno della candidatura.
La Regione Piemonte, sollecitata dai custodi della Sacra di San Michele, ha ufficialmente chiesto al Ministero un aggiornamento sulla pratica, ricevuto in termini meramente formali.
L’Assessore alla cultura della Regione Lombardia, prof. Galli, informato dello stato di fatto del processo di candidatura, ha fornito cortesi assicurazioni del suo convinto sostegno.
Con lui si confida di poter realizzare quanto è opportuno e necessario per capire meglio i problemi e rivitalizzare il percorso, sapendo che i tempi lunghi sono fisiologici per le candidature Unesco.
Perché non ipotizzare sin da ora, magari per iniziativa della Regione Lombardia, l’avvio del protocollo d’intesa tra gli assessori alla cultura di tutte le Regioni interessate (Lombardia, Piemonte, Lazio, Molise, Campania e Marche) per sostenere l’iter della candidatura?

2022/23

Nel biennio è stato perfezionato lo “studio tematico” e affinato il progetto di candidatura recependo le indicazioni del Direttore dell’Ufficio Unesco del Ministero della Cultura, Dott.ssa Mariassunta Peci, anche alla luce degli avvicendamenti intervenuti sia nell’Ufficio (Arch. Cesi in luogo di Arch. Riccio) sia nella titolarità del Dicastero (nuovo Ministro Sangiuliano).
Al contempo sono state sviluppate azioni plurime per favorire, a livello istituzionale e professionale, la conoscenza e l’apprezzamento del progetto, in ambito locale e nazionale. Il Responsabile del nostro Coordinamento scientifico ha consolidato i rapporti con il mondo Benedettino, a partire dal primate mondiale della Confederazione, Gregory Polan O.S.B.
Facendo seguito alle nostre iniziative presso l’Assessorato alla Cultura della Lombardia, tutti i comuni coinvolti hanno sollecitato le rispettive regioni a sensibilizzare gli Assessorati competenti e i propri Uffici Unesco, rendendo partecipi le relative Soprintendenze. I risultati dei ripetuti confronti con l’Ufficio Unesco del Ministero sono stati oggetto di verifica sistematica con tutti gli Enti aventi titolo nella candidatura. Il 17 marzo 2023 a Roma, presso la Fondazione Treccani, si è svolto un importante momento di approfondimento e dibattito su contenuti e prospettive della
candidatura, con la partecipazione di qualificati studiosi, importanti personalità religiose e accreditati sostenitori del ruolo storico dei valori del monachesimo benedettino.
Il successo dell’iniziativa ha ridato vigore e slancio al progetto. La Presidente della Fondazione comunitaria, Maria Grazia Nasazzi, ha consolidato i rapporti con il Coordinatore scientifico, il Politecnico di Torino e la Fondazione Links (esperta di pratiche Unesco), favorendone l’interlocuzione con l’Ufficio Unesco del Ministero. Quest’ultimo si è reso disponibile a utilizzare, per la prima e sinora unica volta in Italia, un canale recentemente adottato per le procedure che prevede uno schema, ridotto ma esauriente, da sottoporre a una verifica preliminare a Parigi da parte
dell’Ente di Consulenza. Il serrato concorde lavoro delle figure coinvolte, l’efficace coordinamento e la cordiale assistenza del competente Ufficio ministeriale hanno consentito di concludere l’operazione in pochissimi mesi, rispettando la scadenza prevista per fine agosto 2023.
Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha approvato, in data 8 settembre 2023, il sito seriale degli “Insediamenti benedettini altomedioevali in Italia” come progetto di candidatura italiana da presentare per la verifica preliminare ai fini dell’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Conseguentemente, il Ministero della Cultura ha provveduto a inoltrare il dossier al Segretariato Unesco a Parigi. L’organo consultivo ICOMOS fornirà all’Unesco la sua valutazione entro un anno. In caso di parere positivo, la candidatura, nel format completo ordinario, potrà essere redatta dopo un minimo di 12 mesi e ufficialmente trasmessa, nella fattispecie, nel termine dell’1 febbraio 2026.

ALLEGATI:

INSEDIAMENTI BENEDETTINI ALTOMEDIEVALI IN ITALIA _San Pietro al Monte

 

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